Arno Stern
Arno Stern è nato a Kassel nel 1924 da una famiglia tedesca di origini ebraiche. Emigrò con la famiglia in Francia quando era ancora ragazzo. Nel 1946, all'età di 22 anni, entrò a far parte di un istituto per orfani di guerra con l'incarico di occuparsi dei bambini. Da lì nacque l'idea di farli dipingere. Attraverso il suo ruolo di educatore, capì immediatamente l'importanza del gioco che lui stesso provocava e per il quale decise di creare un allestimento originale: il Closlieu, uno speciale spazio di pittura che favorisce la libera espressione.
Arno Stern dedicò tutta la sua vita allo studio della traccia naturale e visse e lavorò a Parigi, dove, per oltre cinquant'anni, si occupò di educazione creativa.
Le sue scoperte sulla pittura spontanea dei bambini e il suo nuovo approccio pedagogico suscitarono grande interesse, a seguito del quale Stern fu invitato a numerosi congressi: a Bristol (come esperto tecnico dell’UNESCO), a Berkeley, a Barcellona, a Ravenna e in altre sedi in tutto il mondo. Inoltre, tenne innumerevoli conferenze e corsi in Università, Musei, Istituti per la Formazione degli insegnanti e in Centri Culturali. Tenne corsi di formazione in Svizzera, Germania, Austria, Spagna, Canada.
Approfondì la sua ricerca attraverso soggiorni presso le popolazioni “primitive” in Mauritania, Perù, Niger, Messico, Afghanistan, Etiopia, Guatemala e Nuova Guinea.
Negli ultimi anni, Arno Stern ha continuato a dedicarsi alla divulgazione della Formulazione, lavorando principalmente a Parigi e partecipando a convegni, seminari e conferenze in tutto il mondo, con l'obiettivo di formare i cosiddetti 'praticiens' (operatori che possono operare all'interno dei Closlieu).
Arno Stern è venuto a mancare il 30 giugno 2024, lasciando un'impronta indelebile nel mondo dell'educazione creativa e della pittura spontanea.
"Il benessere che scopre l’uomo nel darsi all ’espressione è quello di una liberazione.”
"L’atto di tracciare fa parte delle necessità fondamentali di ogni essere umano ,compierlo offre un piacere senza limiti.Tracciando si diventa consapevoli delle proprie facoltà, si acquisiscono sicurezza e autonomia.Il gioco con la traccia è alla portata di tutti. Permette di attingere a risorse e capacità insospettate che vanno oltre questa attività."
"Compiuto in un gruppo costituito, l’atto di tracciare è diverso dal disegno occasionale. Permette di affermarsi in mezzo agli altri senza confronti".
“Servire significa mettersi in ogni momento nei panni degli altri,
intendo di quelli che giocano nel closlieu, in modo che niente li distragga dall’ essenziale; evitare loro ogni fatica inutile e togliere loro ogni preoccupazione pratica”. (Arno Stern)